La Collezione APULIA NAD, si compone di una vasta scelta di innovative Idee regalo ed uniche Bomboniere Viventi, con molteplici e differenti piante realmente viventi, collocate e presentate in originali elementi artigianali prodotti a mano uno per uno, lavorando ed utilizzando “La Pietra Leccese”, roccia calcarea presente unicamente in Puglia ed in particolare nel Salento.
Storia e curiosità della Pietra Leccese e della NAD APULIA:
La pietra leccese è molto antica, la sua formazione risale al Miocene, epoca geologica cominciata 23 milioni di anni fa e conclusasi 5 milioni di anni fa.
La pietra leccese è una roccia calcarea del gruppo delle calcareniti marnose e il suo nome deriva dal fatto che essa è tipica del Salento e in particolare della provincia di Lecce. Le principali cave si trovano proprio a Lecce, Maglie, Cursi, Melpignano e Corigliano d’Otranto.
Questo tipo di roccia, che affiora naturalmente dal terreno, è composta soprattutto da carbonato di calcio, argilla, sabbia e carbonato di magnesio e si trova in cave a cielo aperto di una profondità compresa tra un metro e 40 metri.
Poiché è molto versatile e facile da lavorare, viene utilizzata per molti scopi: come materiale per costruzione (nell’edilizia rurale e civile), per rivestimenti, pavimentazioni, ma soprattutto per la realizzazione di complementi d’arredo, opere d’arte come sculture o ornamenti anche per luoghi sacri e ovviamente anche per la nostra produzione Nature Art Design di souvenir viventi, idee regalo verdi ed originali bomboniere viventi per matrimoni.
Pietra Leccese: Lavorazione e caratteristiche
Proprio per la facilità nel lavorarla, la pietra leccese viene chiamata anche pietra gentile. In passato era definita anche marmo dei poveri. La lavorazione ancora oggi è quasi interamente a mano, con metodologie che si sono tramandate da generazione in generazione con strumenti come scalpello, pialla, sega e raspa.
Per quanto riguarda le caratteristiche estetiche della pietra leccese, essa ha una colorazione che va dal bianco al giallo paglierino, ma c’è la varietà Cucuzzara che tende al grigio scuro. Inoltre, con il passare del tempo, assume un colore ambrato.
È molto sensibile all’umidità e l’acqua con il passare del tempo può scioglierla, ma sulla pietra leccese esposta all’esterno si crea una crosta grazie ai licheni che la ricoprono e la proteggono dalla corrosione. Il risultato è che con il tempo questa pietra diventa più solida. I restauratori di oggi tendono a eliminare i licheni, che la scuriscono, per ripristinare la colorazione originale della pietra leccese, ma la ricoprono con degli idrorepellenti per proteggere e allo stesso tempo favorire la fuoriuscita dell’umidità interna.
I monumenti più importanti del Barocco leccese, come la Chiesa di Santa Croce e il Duomo di Lecce, sono caratterizzati da elementi decorativi realizzati proprio in pietra leccese che, tra l’altro, riflette la luce naturale in un modo unico e irriproducibile che contribuisce a differenziare il Salento da ogni altro luogo a mondo. Fuori dal Salento l’unico altro posto in cui è stata trovata una pietra simile a quella leccese è Malta.